







Gli inquilini di Corviale amano il mostro. Anche se non lo capiscono ne sono affascinati. Hanno quasi un senso di fierezza ad abitare in un palazzo così conosciuto, discusso e fatto oggetto di attenzione continua da parte dei media
Lo sperimentalismo di Fiorentino e l’influenza di Le Corbusier
La filosofia che ispira il progetto di Fiorentino può essere compresa dalla relazione che lo accompagna: secondo l’architetto, infatti “il progetto rientra nelle ricerche per individuare una nuova dimensione dell’habitat, che si ponga come radicale alternativa alla dispersione dell’attuale periferia, al ruolo subalterno che riveste nei confronti del centro urbano, alla disgregazione esistente tra residenze private e servizi e al generale declassamento che la caratterizza”.
Il progetto di Fiorentino ha un forte carattere sperimentale, perché secondo lui “ci sono due modi di fare architettura, quello di utilizzare gli schemi supercollaudati propri dell’edilizia economica italiana. E poi c’è la strada della sperimentazione e Corviale appartiene di più a quest’esperienza”. Nell’idea progettuale è presente un esplicito riferimento alle moderne teorie funzionaliste, in particolare quelle dell’architetto svizzero Charles Le Corbusier.